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Parte il viaggio della Fiamma Olimpica in giro per l’Italia

Autore: Michele Spinelli05/12/2025 11:42

Un bagliore che nasce nel cuore della storia, tra le colonne del tempio di Era a Olimpia, dove il sole della Grecia incontra uno specchio concavo e dà vita a una scintilla destinata a viaggiare per il mondo. È la Fiamma Olimpica. Per gli antichi greci, il fuoco sacro rappresentava la purezza, la ragione, la ricerca della perfezione divina che si incarnava negli atleti. Spento e riacceso ogni quattro anni, era il simbolo del ciclo della vita, della morte e della rinascita.

Quel rito antico, sopito per secoli, è stato riportato in vita nel 1928 ad Amsterdam, ma è con la staffetta dei tedofori di Berlino 1936 che il viaggio del fuoco diventa metafora: un viaggio di pace, di unione tra i popoli, di continuità ideale tra il mondo classico e il mondo moderno. Da allora, quella fiamma ha attraversato oceani, deserti, montagne e città, portando con sé un messaggio universale che va oltre lo sport.

Oggi, quel messaggio arriva in Italia. Dopo l’accensione tra le rovine sacre di Olimpia e un breve viaggio in terra ellenica, la Fiamma è stata consegnata al Paese che accoglierà i Giochi Olimpici e Paralimpici Invernali del 2026.

Un passaggio di consegne carico di poesia: dalla culla della civiltà classica a un Paese che è, a sua volta, culla di arte, storia e bellezza senza tempo. Il viaggio più emozionante sta per cominciare. Non è solo una staffetta, è un racconto che si scrive passo dopo passo, mano nella mano, attraverso l’anima di un’intera nazione.

Photo by Milos Bicanski/Getty Images)

Il grande Viaggio Italiano: tappe di un racconto collettivo

Le dimensioni di questa impresa sfiorano l’epico. Dodicimila chilometri percorsi, un’orbita che tocca sessanta città tappa, oltre trecento comuni, tutte le venti regioni e tutte le centodieci province italiane. Un mosaico di volti e paesaggi unito dal filo dorato della fiamma, portato da diecimila e un tedofori. Ognuno di loro, per pochi minuti o poche centinaia di metri, diventa il custode temporaneo del simbolo più potente dello sport mondiale. Sono atleti, studenti, volontari, persone comuni con storie straordinarie. In loro, si concentra l’emozione pura dell’evento: l’orgoglio, la commozione, la gioia di essere parte di qualcosa di più grande.

Il percorso non è casuale. È una scenografia accuratamente studiata che mostra l’Italia nella sua interezza: dal mare alla montagna, dalle metropoli ai borghi silenziosi, dalle piazze rinascimentali ai distretti industriali innovativi. È la dimostrazione che i Giochi non appartengono solo alle due città ospitanti, ma all’intero Paese.

Ogni tappa di questa staffetta è un capitolo a sé stante, un micro-racconto di emozioni e simboli. Roma, con il suo Colosseo, offre il contrasto più potente: l’antichità classica romana accoglie l’antichità classica olimpica sotto le sue arcate millenarie. È il dialogo tra la potenza imperiale della pietra e la fragilità luminosa del fuoco, tra i clamori antichi e il silenzio rispettoso della folla moderna. Poi Venezia, dove il fuoco viaggia sull’acqua. L’immagine della torcia che scivola su una imbarcazione tradizionale lungo il Canal Grande, riflessa nelle acque verdi, è di una potenza iconografica straordinaria, un incontro di elementi e di simboli dove la Serenissima, da sempre ponte tra culture, accoglie il ponte ideale tra passato e futuro. Attraversare il Mezzogiorno nel cuore del Natale, tra le luminarie di Napoli e Palermo, significa immergere la fiamma nel calore più autentico e viscerale del popolo italiano, creando un connubio unico di spiritualità, festa e sport. Ma è a Cortina d’Ampezzo, il 26 gennaio 2026, che la staffetta diventa pellegrinaggio nella memoria. Settant’anni esatti dopo i Giochi del 1956, la fiamma torna nella Regina delle Dolomiti in un momento carico di nostalgia e di orgoglio, per celebrare la resilienza di un territorio e di una tradizione che si rinnova. Infine, il gran finale a Milano. Dopo due mesi di viaggio, la fiamma fa il suo ingresso trionfale nel tempio di San Siro, trasformato per l’occasione nel palcoscenico delle Cerimonie di Apertura. L’attesa si condensa, il silenzio si fa denso. Poi, l’ultimo tedoforo accende il braciere. In quel momento, il viaggio di dodicimila chilometri, le fatiche, le emozioni di diecimila persone, convergono in un unico, perfetto istante di luce.

I Tedofori della storica staffetta: un itinerario tra passaggi simbolici

Tutto ha inizio sotto il cielo terso della Grecia, il ventisei novembre 2025. Nel sito archeologico di Olimpia, vestali in tuniche stilizzate rievocano il rito antico, concentrando i raggi del sole in uno specchio parabolico fino a quando un tenue sbuffo di fumo, poi una lingua di fuoco, prende vita. È un momento di solenne magia, sospeso tra archeologia e attualità.

Quella fiamma neonata viaggia poi attraverso la terra che le diede i natali, fino allo Stadio Panatenaico di Atene, dove il quattro dicembre avviene il solenne passaggio di consegne dalle autorità elleniche a quelle italiane. È il momento in cui la fiamma smette di essere un’eredità universale e diventa un’opportunità specificamente italiana. Il 6 dicembre 2025 segna il vero e proprio inizio del viaggio nazionale.

La Fiamma è accolta, custodita, passata di mano in mano. Oltre 10.000 tedofori daranno vita a questa catena umana. E qui sta la magia più grande: la fiaccola sarà sollevata da mani famose e da mani anonime, tutte ugualmente importanti nel comporre questo mosaico di umanità.

Accanto ai grandi campioni, ci saranno i volontari che hanno tenuto in piedi le comunità, gli operatori sanitari che hanno vissuto in prima linea, gli studenti pieni di sogni, le forze dell’ordine che servono ogni giorno. Sarà l’Olimpiade delle persone dove voci diverse saranno un unico coro.

La staffetta vanta anche campioni e tedofori d’eccezione capaci di unire sport e cultura. Filippo Ganna e Deborah Compagnoni rappresentano l’eccellenza azzurra, mentre Jasmine Paolini porta l’energia del tennis moderno. Accanto agli atleti, il carisma globale di Boss Doms accende l’entusiasmo del pubblico. La musica di Achille Lauro e il cinema di Giuseppe Tornatore completano un quadro simbolico potente, dove talento, creatività e passione si incontrano lungo il percorso della fiamma.

E ancora, Tania Cagnotto, Gianmarco Tamberi, Jannik Sinner, non mancheranno anche nomi illustri del calcio italiano come l’oggi allenatore Filippo Inzaghi, Zlatan Ibrahimovic, lo storico Ciro Ferrara, Cristina Girelli capitana della Nazionale femminile.

Ogni passaggio di mano sarà un rito collettivo. Un attimo di sospensione in cui l’atleta, la star, la persona comune, diventa per pochi minuti il tramite di un’eredità millenaria. La fiamma, in quel momento, non appartiene più allo sport, ma all’umanità.

Guida pratica per seguire e vivere la staffetta

Per chi volesse unirsi a questo rito collettivo, l’esperienza è aperta a tutti. Vivere il passaggio della fiamma richiede un po’ di pianificazione, ma ripaga con un’emozione indimenticabile.

Il punto di riferimento essenziale è la mappa interattiva sul sito ufficiale di Milano-Cortina 2026, dove si possono visualizzare tappe, orari aggiornati e notizie giorno per giorno. Sul posto, è bene sapere che le giornate di staffetta tipicamente si snodano dalla mattina, intorno alle sette e trenta, fino alla sera, concludendosi con una cerimonia serena nella città tappa verso le diciannove e trenta.

Arrivare con ampio anticipo è fondamentale per trovare una buona visuale, così come preferire i mezzi pubblici a causa delle inevitabili e complesse deviazioni del traffico. Rispettare sempre le indicazioni del personale di sicurezza e delle forze dell’ordine è il modo migliore per garantire che tutto scorra con la solenne fluidità che l’evento merita.

Per chi volesse catturare l’attimo, gli scatti iconici da cercare sono il profilo della torcia “Essential” contro un monumento simbolo, il dettaglio della sua fessura che rivela la fiamma viva, i ritratti intensi dei tedofori colti nell’attimo della concentrazione più assoluta. Per informazioni sempre verificate e aggiornate, il consiglio è di attenersi ai canali ufficiali: il sito dei Giochi, i comunicati del CONI e della Fondazione Milano-Cortina 2026, e le agenzie di stampa accreditate che seguono il viaggio metro dopo metro.

E per chi volesse continuare il viaggio, e raggiungere il cuore pulsante dei Giochi arrivando a Milano, la città è il principale hub d’Italia. L’Aeroporto di Milano Malpensa e Linate collegano il mondo. La rete ferroviaria ad alta velocità la rende raggiungibile in poche ore da tutta la penisola. La metropolitana e i mezzi pubblici urbani sono efficienti e vi porteranno comodamente allo Stadio San Siro o agli altri luoghi olimpici cittadini.

Mentre per Cortina d’Ampezzo, perla delle Dolomiti, è più raccolta ma altrettanto ben collegata. Gli aeroporti di riferimento sono **Venezia Marco Polo e Treviso, entrambi a circa 2 ore di auto o pullman. In treno, si arriva alla stazione di Calalzo di Cadore, da cui partono frequenti autobus per Cortina. Durante il periodo olimpico, saranno potenziati tutti i collegamenti su gomma e probabilmente attivati treni speciali.

Milano Cortina 2026: l’Italia intera raccontata dalla Fiamma Eterna

Il Viaggio della Fiamma per Milano-Cortina 2026 è quindi un’opera corale in sessantatré movimenti. È storia che cammina, design che prende vita, sostenibilità che si fa gesto concreto. Ma, soprattutto, è emozione condivisa. È il battito d’ali di una farfalla di fuoco che, toccando ogni angolo d’Italia, scatena un uragano di passione e attesa.

Quando quella fiamma, dopo aver attraversato il “Piccolo Tibet” di Campo Imperatore, le coste assolate della Sicilia, le nevi eterne delle Alpi e le vie eleganti di Milano, salirà finalmente sul braciere del San Siro, non accenderà solo un fuoco. Accenderà i sogni di atleti che hanno atteso una vita per quel momento, la speranza di un futuro più sostenibile, e l’orgoglio di un Paese intero che, per due settimane, si ferma a guardare al cielo, unito dalla bellezza dello sport e da un filo di fuoco antico.

Preparatevi a farvi incantare. L’Italia Olimpica vi aspetta!
 

 

Credit photos: olympics.com
Credit photo: Photo by Milos Bicanski/Getty Images) 

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